ID CARD

Nome: Edelwen Cognome:
Età: 310 anni Razza: Elfo
Peso: 75 kg Altezza: 180 cm
Capelli: Blu cobalto Occhi: Bianchi
Allineamento: Caotico Neutrale Sesso: Femminile
Divinità: Iri Tipo di Gdr: By Chat
Nome Gdr: Old Oak Genere Gdr: Fantasy
Gilda: Reame di BeriandilCarica Gilda: Artiriel - Agente Silvestre d'Elite
Mestiere: Carica Mestiere:
Clan: Carica Clan:
Party:

Descrizione Fisica

Altezza: 180cm
Peso: 75 kg
Capelli: Blu cobalto
Occhi: Bianchi
Età: 310 anni
Pelle: rosa acceso, tendente al glicine
 
 

Descrizione Psicologica

Dal carattere forte e severo, intransigente sotto numerosi aspetti legati alla vita e cultura del suo popolo. Ama il silenzio, e difficilmente si prodiga in sorrisi con chiunque.
 
 

Segni Particolari

Due tatuaggi sul viso simili a punte di lancia che percorrono le palpebre e parte della guancia e della fronte.
 
 

Altro

Affetti

.::Ewnel::.
"Im melithon le an i uir, Melamin"
La vita dona alle volte una seconda opportunità. Conosciuto in una notte di nebbia nel suo esilio, sente l'istinto di volerlo proteggere nel suo viaggio verso il regno di Beriandil. Uno sconosciuto, che pian piano ha concquistato inizialmente la sua fiducia e rispetto. L'unico che può parlarle liberamente, e che può avvicinarsi tanto da renderla più calma e meno cupa. Gli eventi la portano ad avvicinarsi a lui, a volerlo al sicuro, proteggerlo poichè una vita senza di lui sarebbe insopportabile. Ed è un sentimento che aveva già provato, e che si evolve da ambo le parti in modo profondo trasformandosi in qualcosa di più profondo e dolce. Lui è il motivo che la porta a combattere, il nuovo scopo che l'ha riportata alla vita, colui che desidera proteggere. Ed è un sentimento profondo, che per ora deve mascherare davanti a tutti, sebbene sia difficile.

Amicizie

.::Requiem::.

Siniscalco dell'Accademia di Magia della Quercia. Umano dall'aria misteriosa, che potrebbe essere degno di rispetto. Un carattere simile li accomuna, ma è pur sempre un mortale ai suoi occhi. 

.::Siomir::.

Elfo del Beriandil nettamente più tollerante di molti incontrati nel suo viaggio, o nella sua lunga vita. Si prodiga per il Dol-Athar e il Regno e sta acquisendo pian piano rispetto da parte sua.

.::Siryan::.

Difficile descrivere il rapporto che porta a renderla tollerante nei suoi confronti. Nelle sue tradizioni, i mezzelfi non erano concepiti e quelli che incontrava venivano ignorati. Forse la giovane età, forse il maestro che l'ha preso sotto la sua ala, le fanno mantenere un atteggiamento sempre distante ma più accondiscente.  

Conoscenze 

Corora 
Ethan
Gulfem
Ksander
Lorelei
Nathan
Runa
Wilem
 
 

Storia

Si narra di luoghi lontani, oltre le foreste a Est. Oltre i monti. Terre remote, in cui la natura regna sovrana. Si narra di bianchi alberi, alti, dalle candide foglie che durante le notti di luna piena riflettono il suo candore. Ai più, queste sono solo leggende.

Amanti di ciò che la Luna riesce a carezzare con la sua luce, sono un popolo chiuso, distante. Ciò che è diverso, ai loro occhi è spesso brutto, osceno. Un qualcosa che la natura non può aver concepito. E' in questo mondo che ha inizio la storia di Edelwen. Per quanto l'aspetto ed i modi possano suggerire, non è di stirpe nobile. Appartiene ad una delle tante famiglie di cacciatori. Addestrata sin da piccola alla caccia e alla salvaguardia dei confini del regno a cui appartiene.

Non possedeva obblighi di matrimonio, libera di scegliere il proprio compagno per la vita. E fu un fulmine a ciel sereno.
Durante una battuta di caccia, si era allontanata troppo. La luna era a suo favore, ma le nubi di tanto in tanto solcavano il cielo. Accadde in un attimo. Si accorse di avere qualcosa o qualcuno alle proprie spalle. Un ringhio e dal nulla un lupo balzò fuori con la chiara intenzione di ucciderla. Per sua fortuna, un altro cacciatore l'aveva seguita, mantenendosi più distante. Sparò la prima freccia. Poi la seconda. La lotta divenne furiosa, ma la bestia stava cedendo. Scappò, la fecero fuggire. Fu allora che si accorse di lui. Il suo nome era Maen.
Iniziarono a cacciare insieme, l'uno era gli occhi dell'altra. E sarebbe proseguita così, fin quando la vita glielo concedeva. Ma questa è spesso crudele.
Una rappresaglia con i drow li vide dover partecipare per salvaguardare la città. Tutti coloro che erano in grado di combattere furono chiamati ad imbracciare le loro armi. Videro un'alba rossa. Sangue era stato versato. E v'erano altrettanti drow ed elfi in quel campo di battaglia. Li respinsero, ma a un caro prezzo.
Ed ella pagò, con la vita di Maen.
Il dolore era troppo grande per rimanere ancora li. Scelse di allontanarsi dalla città, dal suo popolo. Scelse l'esilio, rinchiudendosi nel proprio silenzio. Iniziò a viaggiare, di foresta in foresta, evitando spesso e volentieri i contatti con altra gente.
Sono passati quasi due secoli da allora.

DIARIO

21/05/320
Il proprio pellegrinare la porta lungo la via che attraversa la foresta di Manahar. Procedeva da Sud, verso i monti più a Nord, senza un reale motivo. Qui incontra la mezzelfa Runa, con la quale scambia qualche parola e le viene data un pò di acqua. La sera, il proprio passo nelle nebbie la conduce nelle terre di Novengard. Lungo la costa, trova riparo nella Grotta profonda insieme ad un elfo chiaro, Ewnel.
22/05/320
Dopo aver vegliato l'intera notte, qualcosa la spinge a seguire l'elfo. Forse un pò di preoccupazione nei suoi confronti o il semplice rispetto che questo le ha suscitato. Decide quindi di accompagnarlo sulla via del Beriandil, giungendo in un accampamento a nord. La pioggia sembra seguirli dal giorno prima, come se qualcosa di oscuro li pedinasse.
23/05/320
Nel pomeriggio giungono ai piedi del Grande Olmo della foresta della Quercia. Riposano per un pò, ed ella rivela parte del proprio passato all'elfo ma è ancora troppo il dolore per potersi aprire totalmente. La pioggia li coglie nuovamente, costringendoli a passare la notte ai piedi della Grande Quercia. Qui, gli promette di rimanere per un pò nel Beriandil e di non ripartire subito.
24/05/320
Giunti infine nella città elfica, le viene dato un alloggio dove poter rinfrescarsi, abiti puliti e cibo per rifocillarsi. Comodità alla quale non è troppo abituata. La sera, illuminati dalla luce argentea della Luna, fanno visita al Tempio di Iri. La passeggiata viene interrotta poco dopo da una figura che non conosce, la Sovrana di Novengard. Hanno modo di scambiarsi poche parole, prima di tornare a riposare.
27/05/320
I giorni passano lenti, in quel di Beriandil. L'elfa inizia a visitare i luoghi che compongono il Regno, in cui fin'ora vi si era recata solo di passaggio nel suo pellegrinaggio. Quella mattina, riceve una lettera da parte di Ewnel, che l'attendeva alla Cascata. Apprende che l'attuale guida del popolo si è ritirata e che sia stato richiesto a lui di prenderne l'onere e l'onore. Le chiede di rimanere, vedendo in lei una persona di fiducia ed ella accetta. Ma non è per la vana gloria di ottenere un ruolo in quel Regno.
31/05/320
La richiesta di Ewnel di partecipare all'incoronazione viene accolta dall'elfa, presentandosi nella sala armata della sua solita serietà e con un abito che difficilmente le si vedrà indossato nuovamente. Osserva l'incoronazione, rimanendo fino alla fine per riaccompagnare l'elfo alla propria dimora, per l'ultima notte prima di insediarsi al fortilizio reale.
02/06/320
Un nuovo viaggio la vede accompagnare il neo incoronato verso la città di Dedenik. Giunti al Rifugio durante la notte, vi rimangono per poi ripartire dopo pranzo alla volta della città. La pioggia par seguirli anche qui, ed una volta ristorati e riscaldati, si tengono compagnia nella sala della 'Locanda del Vigliacco'. Così piccola, aveva già iniziato a dare la sensazione di claustrofobia ad Edelwen, sopperita grazie al cessare della pioggia e alla possibilità di aprire una finestra. Ma in particolare è l'elfo a distrarla da quelle quattro mura di pietra e legno, che la facevano sentire in gabbia. Parlano tranquilli, consumando un pò di frutta ed un dolce, come se dinnanzi a sè ci fosse un amico di vecchia data e non il regnante del reame elfico.
03/06/320
In compagnia di Ewnel, fanno un giro della città di Dedenik. Entrambi non vi avevano mai messo piede ed ella trovava asfissiante. Giungono nei pressi della torre d'aste che con la notte a loro favore riescono ad avere un pò di pace dalla caoticità cittadina. La notte si stendeva davanti a loro, priva di luna ma con mille stelle sopra di loro. Ed era anche questa a renderla più nervosa. Le chiede di narrargli qualcosa riguardo il suo passato, che ricordava felicemente. Ma ogni suo ricordo di quelle terre era legato a Maen. Ogni stella, ogni foglia, glielo ricordava. Lasciando che l'elfo le si avvicini in quella notte, lascia fuoriuscire il dolore che ormai portava con sè da due secoli

04/06/320
Nel pomeriggio, tornano nei pressi della Torre d'asta a mirare quello che è un pomeriggio tranquillo ed un mare sereno. Il cuore era più leggero, potendo parlare di quello che aveva perso. Una promessa quella che viene fatta, in cui pregheranno per Maen, quando sarà il momento giusto. Non desidera dirgli addio, apparterrà sempre alla sua vita ed al suo passato. Ma lui non avrebbe sicuramente voluto che passasse il resto della sua lunga esistenza priva di uno scopo. La sera, raggiungono la Biblioteca della città, in cui fanno l'incontro della strana figura di Wilem. Ne ascolta le richieste mosse al Sovrano, ma le vecchie abitudini in lei sono troppo radicate. La vita passata in solitudine, ed ancor prima la cultura particolarmente chiusa del suo popolo, la portano ad iniziare a parlare volutamente in elfico dell'umano. I toni sono duri, ma sarebbero stati in ogni caso così anche nel parlare del tempo. Ritornano alla locanda, non rivolgendosi se non qualche parola e qualche occhiata.
05/06/320
Sistemate le loro poche cose, ripartono alla volta del Beriandil. La tensione è abbastanza alta, non avendo ancora parlato di quel che era accaduto la sera prima. Raggiunta una radura, si fermano. Con il suo orgoglio, inizialmente rimane in silenzio parlando per monosillabi. Lo lascia parlare, un rimprovero che non aveva mai ricevuto nemmeno quando faceva parte dell'esercito. E se ne risente. Non per il rimprovero in sè ma perchè sente di averlo deluso. Ed era l'ultima cosa che desiderava. Chiariscono, ne parlano e lei gli chiede scusa. Rimangono per un pò in quella radura, con il cuore più sollevato, ad osservare le stelle che ormai avevano iniziato a brillare sopra di loro.
06/06/320
Giunge la notizia di una Gnoma al Tempio di Iri, ferita a causa di qualcosa di sconosciuto. Vi accompagna Ewnel, lasciando che si occupi di lei. Due figure si avvicinano al contempo: un mezzelfo ed un umano. Il benvenuto non è dei migliori da parte dell'elfa, che li tiene sott'occhio per tutto il tempo fin quando il Sovrano non concede loro di rimanere alla Locanda "La rugiada dissetante". Tempi bui sembrano avvicinarsi, ombre si allungano sulle foreste del Beriandil e la preoccupazione inizia ad albergare nel cuore dell'elfa.
07/06/320
Un pomeriggio trascorso ai piedi della cascata, in compagnia di Ewnel con la quale parlano di quanto accaduto la sera precedente. Qualcosa ritorna nella mente dell'elfa, una sensazione spiacevole già provata in passato, la notte precedente la morte di Maen. Diviene per qualche ora più distaccata anche nei confronti del Sovrano, con la quale avrà modo di confrontarsi per poter esprimere i propri timori. Era una cacciatrice che, fino a quel momento, aveva vissuto da sola senza provare nulla per chi incontrava. Forte delle proprie emozioni, ora aveva nuovamente qualcuno da proteggere.
08/06/320
Dopo un pomeriggio speso alle Cascate, come è ormai sua consuetudine nel tempo libero, la sera si reca alla Rugiada Dissente col chiaro intento di cercare i due stranieri che vi alloggiano. Trova inizialmente il mezzelfo, che alla sua vista inizia a mettersi sulla difensiva. Poco dopo si aggiungono anche Shalazar e Siomir. Davanti un calice di vino elfico, discorrono dell'eventuale aiuto del mago per quello che è accaduto alla gnoma, oltre ad una piccola ramanzina da parte dell'elfa nei confronti del giovane mezzosangue.
09/06/320
Trova un biglietto di Ewnel, lasciato probabilmente la sera prima, nella quale la invitava alle cascate per parlare quella mattina. Sopraggiunta nel luogo, lo trova intento ad allenarsi con un pugnale. Le chiede di dargli qualche lezione per poter affinare le proprie doti belliche, ed ella lo invita a non trascurare le arti magiche. Lo informa anche che aveva intenzione di andare a cercare la creatura dei boschi e lui decide di accompagnarla. Dopo un iniziale rifiuto, accetta ma alle sue condizioni: allontanarsi in caso di pericolo. Nonostante queste non vengano condivise in pieno dal regnante, che rimarrà inamovibile sull'eventualità di lasciarla indietro. Nel suo volto può leggerne il turbamento e forse non trovando le parole giuste, l'abbraccia improvvisamente lasciando trasparire forse parte di ciò che lo turbava.
La sera si recano verso l'accampamento dei druidi, per poter comprendere al meglio cosa sta accadendo. Mentre qualcuno sembrava occuparsi della creatura che avevano incontrato al Tempio, viene offerto ad Ewnel di dare un'occhiata al libro. Lei ne è assolutamente contraria, ma non viene ascoltata. Le tenebre calano improvvisamente, insieme ad un forte senso di angoscia. Ma è la visione di Maen a farla infine crollare. Un dolore indicibile nel rivedere quel viso privo di vita con così tanta chiarezza. Nel sentire il grido dell'eledh al proprio fianco, tenta di riprendere il controllo delle proprie emozioni, tirandolo a sè per proteggerlo da quelle tenebre. Queste vengono scacciate da qualcun altro, ed in tempo anche per qualche sorta di miracolo. Ancora sconvolta, ferita nell'animo, andrà via con il regnante con un forte turbamento a sfiorarle l'animo.
10/06/320
Aveva passato la notte in bianco, ed all'alba si era recata all'Ateneo Militare dove aveva passato diverse ore a tirare con l'arco. Aveva lasciato un biglietto ad Ewnel, anche per non allertarlo nel caso in cui non l'avesse trovata quella mattina. La rabbia e la frustrazione per quanto accaduto e visto la notte precedente avevano preso il sopravvento, e nemmeno le innumerevoli frecce che aveva lanciato in quelle ore riuscivano a distoglierla dai pensieri che l'affliggevano. Trova tuttavia conforto nel momento in cui Ewnel viene a cercarla, donandole qualche parola gentile ed un abbraccio infinitamente dolce.
La sera incontrano il Primo Cavaliere di Kewor, Nathan, loro ospite per la cena che li avverte di una creatura al confine fra i due regni.
11/06/320
La notte in cui il libro aveva risvegliato il suo più grande incubo, aveva risvegliato e fatto luce su un sentimento che pensava non avrebbe più provato. In una splendida notte, dove la luna era quasi giunta al plenilunio, si recano all'Antica Quercia, per parlare di quanto scoperto di recente e di quanto questo li coinvolga. E di quanto l'uno era diventato importante per l'altra. Ed è un bacio al cospetto dell'Antica Quercia, a suggellare un sentimento puro e dolcissimo, una promessa che quello che sarà il futuro.
13/06/320
Gli impegni di palazzo li avevano tenuti distanti, seppur vicini, e non avevano dato loro l'occasione di parlare di quanto accaduto. Si ritrovano negli alloggi di Edelwen, confidandosi quanto quelle tenebre aveva mostrato loro. Fanno luce sui sentimenti che provano, sull'importanza che l'altrui figura rappresentava, ed ella si lascia avvolgere dolcemente da quello che erano sentimenti che aveva già provato una volta ma in un passato così remoto e distante da apparire come un'altra vita.

"Im melithon le an i uir.. Melamin."


14/06/320
A seguito degli eventi riguardanti il tomo oscuro, si recano in biblioteca per cercare qualche informazione su 'Maeglin'. Dopo aver parlato con Siomir riguardo ad alcuni necromanti che sono passati dalla foresta della quercia, trovano qualcosa in un tomo di storia. Tuttavia le pagine sono bianche e celate dietro ad un incantesimo che Ewnel non è riuscito a rimuovere.
16/06/320
Scorta Ewnel al Palazzo reale di Novengard, per un incontro ufficiale con la reggente Ophiuco.
17/06/320
La notte era fatta e la luna piena era infine giunta. Accompagnata da Ewnel alle cascate, pregano per l'anima di Maen così come aveva promesso a Dedenik. Un ricordo che mai dimenticherà, che farà parte sempre di lei ma ora poteva tornare a vivere, e a farlo al fianco di Ewnel.

Telitha i lu ammen, i lu na ol
Sul athar yrn. Erin lu i u fir
Fir lend I Anor 'loren en-moth.Sui loth lodach vin daur
Sul el, silach vi moth… Vin lu hen i ui fir…


18/06/320
Accompagnati da Ophiuco e Ethan, si dirigono all'Arcaneum per parlare con il Val'Istar. Con il suo aiuto, riescono a rimuovere l'incantesimo che teneva celato la storia di 'Maeglin'. Viene detta una mezza verità ai due umani, volendo a sua volta proteggere il Reame da informazioni che potrebbero essere pericolose. Il mago era corrotto e a quanto pare aveva un laboratorio segreto all'interno del regno.
19/06/320
Come richiesto, si reca al vecchio olmo per incontrarsi con il giovane Siryan. Qui le mostra un filtro d'amore e le chiede consiglio su cosa fare e quanto fosse etico usarla. Lei tenta di dissuaderlo e gli suggerisce di distruggerla ritenendola pericolosa nelle mani sbagliate.
20/06/320
Nell'effettuare alcune ricerche sulla bestia del Manahar, incontra un elfo di nome Lolindir.
21/06/320
Incontra un Requiem alle cascate di Beriandil colpito da qualcosa che l'ha reso cieco o quasi. Le chiede un incontro con il Dol-Athar. Si può dire che fra i due vi sia una forma di rispetto, sebbene non si fidi totalmente dell'umano.

[------ da sistemare il periodo giugno/luglio/agosto ------]
30/07/320
Tornata a Kewor per i preparativi della battaglia, raggiunge il Siniscalco alla Turrim sotto suo invito. Qui ha purtroppo modo di assistere a ciò che andrà a portare verso la morte il mago, una melma che lo afferra ricoprendolo interamente.
31/07/320
Prende parte infine alla battaglia nella Foresta di Manahar. Con al suo seguito un contingente dei migliori Tiriadireryn e Arfaroth di Beriandil, aiuta l'esercito di Kewor a sgominare la minaccia dei notturni. Ma il costo è molto alto, e ne va della vita delle persone catturate nella grotte e della foresta, in parte bruciata.
13/08/320
Decisi a scoprire cosa si cela dietro la porta oltre la scacchiera, riescono ad aprirla e a trovare quello che è un laboratorio. Cose raccapriccianti erano successe li dentro, lo si poteva ben comprendere. Un vento gelido, qualcosa di strano, li attraversa improvvisamente, ma sembrava essere qualcosa di passeggero. E mentre iniziano a raccogliere qualche libro, notano che Ewnel si era bloccato ad osservare uno specchio. Non vi aveva dato inizialmente molto peso, ma col passare dei minuti sembrava molto strano. Imbambolato, sembrava anche iniziare a perdere colorito come se qualcosa gli stesse prosciugando le forze. Riescono a togliergli l'artefatto dalle mani, ma il sovrano cade incosciente fra le sue braccia.
14/08/320
Erano quasi passate ventiquattr'ore quando Ewnel era svenuto dopo essersi specchiato. Riportato al fortilizio, presosi cura insieme alle ancelle per farlo riposare il meglio possibile, era rimasta al capezzale in attesa che si destasse. L'ansia la consumava ogni minuto che passava. Non erano poche le volte che aveva tentato di chiamarlo, scuoterlo, ma non aveva ricevuto alcun tipo di reazione. Fin quando, in tarda serata, aveva infine riaperto gli occhi. Sembrava confuso, tremendamente stanco. Ma era lì, con lei
15/08/320
Ripreso parzialmente il ritmo delle loro giornate, si allontanano dal fortilizio per giovare della pace delle Cascate. Pioveva, ed avrebbero avuto la quiete e la privacy in quel luogo. Lei era turbata, profondamente irata, per l'incoscienza dimostrata in quel laboratorio. Gli esprime i propri pensieri senza troppo girarci intorno, brutale forse ma in taluni casi necessario. L'esito che tuttavia hanno le sue parole è quello di vederlo più distante, come se qualcosa lo turbasse e non volesse dirglielo. Le parla come non aveva mai fatto da quando si conoscevano, con una freddezza ed un distacco da pesarle sul cuore.
16/08/320
Si recano nella Foresta, un incontro voluto dal Dol-Athar con Siomir ed Elfi con lo scopo di riprendersi lo Specchio trovato nel laboratorio. Continuava a domandare di studiarlo, e la cosa aveva impensierito molto sia lei che Siomir. Ma mentre stavano parlando, dalle nebbie intorno a loro appaiono due spettri che sembrano puntare verso il sovrano e l'artiriel. La sensazione di gelo si sentiva fin dentro le ossa, e quelle creature mortifere spariscono lasciando in loro quella sensazione raggelante. Decisi a tornare al fortilizio, lo Specchio viene consegnato a lei, facendo in modo che Siomir disobbedisca ad un ordine diretto.
17/08/320
Il silenzio si faceva sempre più profondo, non riuscendo lei certi comportamenti da parte dell'elfo. Certe parole che vengono dette quasi con freddezza, come se non si stesse rivolgendo a lei. Quella sera si recano al Tempio di Iri, luogo magnifico grazie anche alla presenza del Plenilunio che è capace di irradiare la sua luce argentata sul Regno elfico. Lì incontrano il giovane Darken, ospite in quei giorni dopo la battaglia di Manahar per trovare conforto. Discutono, ma una parola, una frase che le viene detta da parte del sovrano sembra offenderla, anticipando la sua uscita da quei luoghi. Attende l'elfo per tornare insieme al fortilizio oltre l'arco di ingresso a quei luoghi sacri, senza proferire alcuna parola.
18/08/320
Il pomeriggio era stato speso a fare ricerche fra alcuni dei tomi che avevano portato via dal laboratorio. In cerca di informazioni interessanti o comunque utili a capire la natura di quello Specchio. Diverse erano le cose che la preoccupavano, e quel che era peggio era che sentiva Ewnel più distante che mai. Ossessionato dallo Specchio che avevano trovato nel laboratorio di Maeglin, decide infine di affrontarlo, esprimergli tutte le sue preoccupazioni e paure. Le rivela che aveva visto ed affrontato il necromante, che aveva prosciugato tutte le sue energie. Per questo le era svenuto davanti. Chiariti quelli che erano i dubbi che più l'attanagliavano, decidono di affrontare quella minaccia insieme e gettano entrambi uno sguardo sullo Specchio. Qui vedranno la figura di una donna, uno spettro, che con parole che non conoscono protende verso di loro, verso di lei. Una mano tesa ed un gelo infinito, nel cuore, rendono incredula e per una volta terrorizzata perfino la cacciatrice. Ma è qualcosa che riesce forse, in modo drastico, a riavvicinarli
20/08/320
Ultima notte di luna piena, si incontrano nel terrazzo delle loro stanze. Qui hanno modo di continuare quei discorsi che sembrano ergere un muro fra loro. Le rivela che non è più un mago, che non riesce più a sentire ciò che lo circonda come prima. Ed ella non può che cercare di fargli forza e stargli accanto, ora anche più di prima. Non può tornargli ciò che ha perso, ma può dargli la forza di andare avanti, e di combattere insieme
26/08/320
Aveva avuto notizia che era morto, in seguito a quanto accaduto alla Turrin, davanti ai suoi occhi. Ed invece, Shalazar è vivo, tornato anche lui dal regno dei morti. Una promessa fatta dietro alla rivelazione di un nome, il suo vero nome. E le persone che lo conoscono, si contano sul palmo di una mano.

Incantesimi

 

Talenti

Abilità

- Vista superiore
- Udito sviluppato
- Mobilità elevata
- Passo leggero
- Acrobazia
- Balzo acrobatico

OFF GAME

 
 
 

Erano anni che non giocavo di ruolo, una pausa veramente molto lunga durata cinque anni. Il lavoro e tante altre cose mi avevano tenuta lontana ed avevo un pò perso quella voglia di scrivere. Ma volevo tornare, e desideravo tanto poter muovere nuovamente questo personaggio da qualche altra parte. I gdr fantasy sono davvero pochi, allo stato attuale, ed ancor meno lo sono quelli che ti consentono di muovere una stirpe elfica meno canonica rispetto agli Elfi Alti o Silvani. Ma quelli della Luna, o i Nightelf alla World of Warcraft, non sono mai contemplati negli universi fantasy e questo un pò mi aveva scoraggiata. Mi hanno sempre affascinata e quando Arathos era aperta, l'avevo giocata per un bel pò di tempo con tantissime soddisfazioni. 

Trovato OldOak, molto per caso, fra le schede di gdronline ho trovato un ambiente molto più aperto dove mi è stato concesso di muovere Edelwen così com'era, con i suoi bellissimi capelli blu e i suoi terrificanti occhi bianchi. Mi capita, come in passato in ogni caso, di sfruttare le stesse storie o gli stessi nomi dei miei personaggi. Un pò una pecca di fantasia forse, però anche se la base è la stessa e quindi caratteri e bg sono uguali a quelli che avevo su Arathos.. Qui il personaggio si sta evolvendo in un modo totalmente differente. Trova il proprio spazio in una comunità di elfi chiari, proteggendo quello che ne è diventato il sovrano in un secondo momento. 

 
 
 

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